Victrelis (Boceprevir) è un farmaco inibitore della proteasi per il virus dell’epatite C (HCV), che agisce legandosi al virus e gli impedisce così di moltiplicarsi. In questo modo, Boceprevir è il primo medicinale che attacca direttamente il virus dell’epatite C.
Spesso viene indicato nel trattamento del genotipo 1 dell’epatite C cronica, mai in monoterapia ma insieme al Peginterferone alfa e Ribavirina, sopratutto negli individui adulti con malattia compensata, anche con cirrosi, e principalmente quelli che hanno fallito una precedente terapia con interferone e Ribavirina. Alcuni studi rivelano che i pazienti scarsamente responsivi all’Interferone, quando sono stati trattati con Victrelis in associazione con Peginterferone alfa e Ribavirina hanno avuto una migliore risposta.
La dosi di Victrelis è di 800 mg (4 capsule da 200 mg) tre volte al giorno, idealmente nei pasti e con qualche spuntino. In ogni caso, il dosaggio dipende di certe caratteristiche del paziente, come la presenza o no di cirrosi compensata, un’eventuale risposta precedente alla terapia con interferone e Ribavirina, o la presenza di recidive. Sarà il medico curante a stabilire il miglior trattamento per ogni individuo in particolare.
Riguardo le avvertenze e precauzioni, l’uso di Victrelis in associazione con Ribavirina e Peginterferone alfa è controindicato durante la gravidanza, perché può causare difetti di nascita e morte fetale. È importante evitare la gravidanza nelle donne ed anche nei partner di pazienti maschi. Prima dell’inizio della terapia con Victrelis, dovrà realizzarsi un test di gravidanza, il quale ovviamente dovrà essere negativo, e ripetere quest’analisi ogni mese.
Bisogna inoltre fare attenzione al fatto che i contraccettivi ormonali sistemici possono non essere efficaci durante il trattamento con Victrelis.
L’uso di Peginterferone alfa e Ribavirina provoca anemia in un gran numero di casi. Perciò, una conta ematica completa dovrà essere effettuata prima di iniziare il trattamento e ogni 4 settimane, monitorando sempre attentamente. La riduzione della dosi o direttamente l’interruzione della Ribavirina è consigliata se la concentrazione di emoglobina scendesse al di sotto di 10 g/dl.
La combinazione di Ribavirina, Peginterferone e Victrelis può provocare neutropenia, che può essere causa di eventuali infezioni. Quindi, è consigliato un’esame emocromocitometrico completo, con conta differenziale dei leucociti prima di iniziare il trattamento di combinazione con Victrelis, e continuare il monitoraggio ogni mese.
Bisogna inoltre monitorare i livelli di HCV-RNA (ossia, delle proteine nucleari del virus) ogni 4 settimane e anche dopo il trattamento, idealmente attraverso la tecnica di RT-PCR.
Le reazioni avverse più frequentemente riportate nelle persone adulte trattati con Victrelis in combinazione con Peginterferone e Ribavirina sono state affaticamento, anemia, nausea, mal di testa, e disgeusia (alterazione nel senso del gusto).
Durante l’intero trattamento, la percentuale di soggetti che hanno dovuto interrompere la terapia a causa di reazioni avverse è stata del 13% per quelli che hanno ricevuto la combinazione di Victrelis con Peginterferone e Ribavirina, e del 12% per gli individui trattati solo con Peginterferone e Ribavirina.
La sicurezza e l’efficacia non è stata studiata in pazienti con cirrosi scompensata, sottoposti a trapianto d’organo,co-infettati con i virus HCV e HIV, oHCV e HBV né inpazienti pediatrici.
Fonte: FDA, 2011
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