Il problema calvizie interessa sempre più persone della nuova società odierna, senza distinzione della classe sociale,basta guardarsi intorno per rendersene conto. In particolare, sono i maschi a soffrirne di più. E proprio da loro anzi, dalle loro gambe ecco arrivare una possibile soluzione per rendere più efficaci e naturali i trapianti di capelli.
L’idea è venuta al professor Sanusi Umar dell’Università della California a Los Angeles, o UCLA, dopo aver notato come i peli più sottili che crescono sulle gambe maschili avessero l’aspetto più simile ai capelli, soprattutto quelli che stanno nella parte anteriore della testa come la fronte. Uno dei maggiori problemi nel trapianto di capelli, fa notare Umar, è che fino a oggi si tendeva a utilizzare i capelli che ancora restano nel retro della testa, in genere nella nuca.
Tuttavia, questi capelli sono in genere più spessi di quelli che troviamo davanti e sopra. Così il risultato di un simile trapianto è poco naturale e sa, appunto, di trapianto. L’idea è dunque quella di far fare un salto di qualità al trapianto di capelli, spiega il professor Umar su Archives of Dermatology. Ciò che contraddistingue le varie forme di calvizie è che possono assumere modalità e gravità diverse, sottolinea ancora Umar. Per cui se un paziente si ritrova a non avere più capelli in testa, è chiaro che non è possibile procedere a un trapianto utilizzando i capelli rimasti.
Nelle gambe, invece, in genere i peli si trovano comunque.«Si possono avere calvizie lievi o molto gravi – spiega per l’appunto Umar – Ciò significa che il metodo standard di trapianto di capelli è di scarsa utilità per un uomo che ha perso gran parte dei suoi capelli dalla testa e non ha quindi alcuna fonte per il trapianto».Altro problema, secondo l’esperto, sono le tecniche antiquate e l’uso di capelli non adatti – data la scarsa reperibilità.
Avviene così che le persone che si sono sottoposte a questo genere di trapianti si ritrovano con un look antiquato o, peggio, con cicatrici evidenti ( povero Alfonso Signorini). Dopo aver per anni valutato i pro e i contro degli attuali sistemi di trapianto, il professor Umar ha pensato a un metodo avanzato che prevede lo scovare su tutto il corpo del paziente una fonte di capelli più consona.
«Con questo approccio si possono combinare peli della barba, peli del petto e “capelli” della gamba, a seconda della distribuzione dei peli della persona – illustra Umar – Miscelando questi peli con anche qualche capello della testa si possono ricavare circa da 20.000 a 30.000 capelli, il che significa che si è quindi in grado di trattare anche gli individui con calvizie molto grave».Questo nuovo metodo si presenta dunque come una speranza in più per tutte le persone che desiderano reintegrare i capelli perduti. Fonte: lastampa.it