E’ vitale continuare a fare attività fisica anche nella terza e quarta età. Non ci sono scuse che tengano, lo raccomanda a chiare lettere il programma “Guadagnare salute” a cura del Ministero e dell’Istituto superiore della sanità. Anche circa un quarto degli anziani si legge nel documento della campagna “Guadagnare salute” ha una cardiopatia e le modificazioni fisiologiche e patologiche della senililità possono indurre alla sedentarietà, questa tendenza va contrastata in considerazione del fatto che l’esercizio fisico rallenta i processi dell’invecchiamento.
Se regolarmente condotta in età adulta l’attività fisica può prolungare da 1,3-3,5 anni l’attesa di vita in assoluto e diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari. Lo stretto legame fra attività fisica e longevità trova conferma nel dato che la capacità di cammino di un anziano e predittiva della sua aspettativa di vita.
Ovvero più si è in grado di camminare, più anni di vita ci aspettano.Inoltre contribuisce a prevenire la disabilità, ritarda l’atrofia dei muscoli e delle ossa, migliora equilibrio e coordinazione con un effetto favorevole sul rischio di cadute accidentali e conseguenti fratture , previene la depressione e la riduzione delle facoltà mentali.
Il mantenimento di una vita fisicamente attiva in tarda età è importante anche per aumentare il fabbisogno energetico e permettere un’alimentazione relativamente più abbondante, con adeguato apporto di vitamine, minerali e altri nutrienti essenziali.