Cura delle irritazioni intestinali: addio alla crusca
Chi ha già sofferto d’irritazione intestinale probabilmente ha seguito i consigli di medici e nutrizionisti secondo i quali l’alimentazione doveva comprendere la crusca in grandi quantità. E come molte persone che hanno rispettato queste raccomandazioni, si è stati costretti ad affrontare tutta una serie di nuovi disturbi come crampi allo stomaco e un’irritazione intestinale ancora più grave di prima.
A quel punto forse ci si è chiesti se valeva veramente la pena di aumentare il consumo di crusca: sicuramente non si è stati i soli ad avere avuto dubbi. Oggi nuove ricerche dimostrano che è ora di riesaminare l’uso della crusca nella cura delle irritazioni intestinali.
Rimanere fedeli alla frutta e alla verdura
La bella sorpresa c’è la danno la frutta e la verdura che con il loro contenuto di vari tipi di cellulosa vegetale che è più efficace della crusca e con un rischio minimo di provocare dolori addominali e disturbi intestinali. Chi soffre d’irritazione intestinale deve utilizzare la cellulosa vegetale contenuta nella frutta e verdura fresca. Ma fatte attenzione, vari studi hanno dimostrato che gli agrumi hanno gli stessi effetti irritanti della crusca è quindi preferibile non consumarne e scegliere altre fonti di fibre.Provare lo Psillio, il consumo di Psillio, seme presente in molti integratori alimentari di fibre fa sentire meglio.
La Camomilla: la soluzione ai disturbi gastrici
Eletta pianta dell’anno in Germania nel 1987, la camomilla sembra essere la panacea del secolo. In realtà la fama della camomilla è molto più antica, gli egiziani l’avevano già classificata superiore a tutte la altre piante per le sue proprietà terapeutiche, i greci la utilizzavano per alleviare la febbre e i dolori mestruali. Oggi la camomilla è usata per curare molti mali e soprattutto i disturbi gastrici: fa scomparire i crampi allo stomaco e diminuisce la formazione di gas intestinali. Contro il mal di stomaco, bere una tazza di tisana alla camomilla tra i pasti e prima di andare a letto.
Nessuna preoccupazione: tedesca o romana, la camomilla ha le stesse virtù. Acquistare i capolini, evitare i mazzi che mescolano steli e capolini, si sconsiglia inoltre l’acquisto della camomilla in polvere perché è difficile sapere se di buona qualità. E’ meglio inoltre diffidare degli oli a base di camomilla.
Coltivare la camomilla da soli: se si preferisce coltivare da soli le piante, la camomilla aggiunge un tocco profumato al giardino, scegliere un luogo asciutto e soleggiato. Piantare i semi in primavera, lasciare venti centimetri abbondanti tra ogni pianta di camomilla matricaria e 15 cm tra ogni pianta di camomilla romana, effettuare talee di queste piante in primavera e in autunno, raccogliere soltanto i fior aperti perche’ il suo principio attivo si trova nel suo cuore giallo.