Una nuova legge definisce l’uso di attrezzature e la sicurezza dei macchinari. Grandi cambiamenti quindi per i centri estetici italiani e per i loro clienti: il 30 luglio è entrato in vigore il decreto interministeriale con nuove norme per il settore, per garantire piu’ sicurezza ai consumatori, ma anche ai titolari dei centri, che si muovevano in un quadro normativo confuso: l’ultima legge in materia estetica risaliva addirittura al 1990, ventuno anni fa.
Molte le novità, soprattutto per quanta riguarda i trattamenti estetici piu’ a rischio, se eseguiti con scarsa professionalità. Come le lampade abbronzanti, che non potranno piu’ essere utilizzate da minori di 18 anni, donne in gravidanza, da chi soffre o ha sofferto di tumori e da chi si scotta con facilità anche sotto il sole.
Inoltre, tutti i macchinari adoperati dovranno presentare specifiche tecniche e rispettare elevati standard di sicurezza. Non mancano le critiche, in quanto c’è qualche addetto del settore che sostiene che con il decreto, attrezzature come il laser vengono depotenziare, e questo significa che non ci sarà piu’ la possibilità di garantire l’efficacia del trattamento al consumatore.
Minor potenza non sembra poi significare maggiore sicurezza. Se le macchine che vengono usare da anni fossero davvero pericolose, forse lo avremmo tutti quanti già saputo. In effetti non sono le macchine in sè ad essere pericolose ma il modo in cui sono usate.
Gli operatori del settore chiedono una rivisitazione del principio alla base del decreto. Le nuove norme riguardano in particolare quattro tipi di apparecchi: laser, luce pulsata per la depilazione, radiofrequenza ed ultrasuoni.
La sicurezza non è determinata dal depotenziamento, ma come abbiamo detto, dall’operatore che usa le macchine.
Sono diversi i problemi provocati dai trattamenti sbagliati, o eseguiti male. E’ molto diffusa ad esempio la luce pulsante per la depilazione, ma spesso capita di vedere persone con le gambe bruciacchiate e macchiate.
Un altro trattamento potenzialmente rischioso è la cavitazione a ultrasuoni, quando il manipolo viene tenuto troppo a lungo nello stesso punto. Anche alcuni medici, possono danneggiare i propri pazienti, se non conoscono bene questo tipo di attrezzature.
Di recente infatti c’è stata un’evoluzione troppo veloce delle tecnologie, con strumenti dati in mano a operatori privi di una formazione adeguata. Sta alla loro coscienza avere e usare conoscenze appropriate.
Sia per i medici che per le estetiste diventano fondamentali i corsi di aggiornamento, che devono essere frequenti e approfonditi: soltanto l’aggiornamento costante rende in grado di padroneggiare meglio macchinare complessi.
Ma quali sono i soggetti piu’ a rischio?
Se una persona ha la pelle molto fragile e delicata è decisamente piu’ vulnerabile. Per esempio, in presenza di capillari superficiali è meglio evitare i massaggi meccanici aspiranti o di pressione, che potrebbero romperli.
Le apparecchiature che utilizzano stimoli elettrici sono invece controindicate per i portatori di pacemaker, perchè potrebbero creare interferenze; ma anche in presenza di protesi di metallo o di dispositivi intrauterini (spirale), perchè potrebbero surriscaldarsi.
I trattamenti da eseguire devono essere sempre personalizzati e tarati sulle caratteristiche della pelle e sugli eventuali problemi presenti: se c’è un’esigenza particolare bisogna parlarne con il proprio dermatologo e con la propria estetista prima di procedere.
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