Il Pantoprazolo è un medicinale generico che viene utilizzato nei casi di alcune malattie dello stomaco, e che appartiene al gruppo dei farmaci Inibitori della Pompa Protonica (IPP), insieme all’Omeprazolo, Lansoprazolo e Rabeprazolo. I farmaci di questo genere vengono indicati nel trattamento dell’ulcera gastrica e duodenale (causate o no da Hellicobacter Pylori), malattie del reflusso gastroesofageo di grado lieve e dei sintomi associati (pirosi, rigurgito acido, dolore alla deglutizione), e la Sindrome di Zoolinger-Ellison. Tutte alterazioni che provocano la tanto odiata acidità gastrica o bruciore di stomaco.
Inoltre, vengono utilizzati per il trattamento a lungo termine e la prevenzione delle recidive delle esofagiti da reflusso o delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei (come il tipico paracetamolo o l’aspirina).
In breve, il Pantoprazolo agisce attraverso l’inibizione della pompa protonica. I farmaco inibitori della pompa protonica (IPP) servono a bloccare la secrezione degli acidi gastrici, con azione specifica sulle pompe protoniche delle cellule parietali, e che vengono prodotti in maniera anomala o esagerata dal paziente, interrompendo così l’azione del sistema enzimatico idrogeno-potassio adenosin-tri-fosfatasi (H+, K+-ATPasi), cioè lo stadio finale della produzione dell’acido cloridrico. Così, si ottiene una riduzione dell‘acidità nello stomaco. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono entro le due settimane dall’inizio del trattamento.
Il prodotto può essere somministrato per via orale o endovenosa, con gli stessi effetti. Ciascuna compressa contiene 20 mg di Pantoprazolo. Riguardo il dosaggio, sebbene dovrà essere stabilito dal medico curante, la dosi approssimativa per il trattamento dell’ulcera gastrica è di 40 mg al giorno durante un mese, o durante due settimane in caso di ulcera duodenale; stessa dosi oppure ridotta alla metà nei casi di malattie da reflusso gastroesofageo (secondo la gravità del caso).La dosi indicata per i pazienti con Sindrome di Zollinger-Ellison sarebbe di 80 mg al giorno, la quale verrà ulteriormente modificata in base alla risposta ottenuta.
Il trattamento con Pantoprazolo può occasionalmente provocare dolore addominale, diarrea, cefalea o aumento dei trigliceridi; più raramente vertigine o nausea. La terapia prolungata (superiore al tempo indicato dal medico) è sconsigliata, ed è stata vincolata alla produzione di certi tumori come il carcinoma gastrico.
In ogni caso, in presenza di qualunque sintomo di allarme, come perdita di peso esagerata senza una dieta per dimagrire, vomito frequente, problemi nella deglutizione, vomito con sangue, anemia o sangue nelle feci, anche se si sappia che è presente un’ulcera gastrica, bisogna escludere un tumore, perché il trattamento con il Pantoprazolo può alleviare i sintomi e nascondere la sua presenza, ritardando la diagnosi. Inoltre, bisognerà rivedere le indagine se i sintomi persistono nonostante il trattamento.
Si deve osservare cautela nell’assunzione di Pantoprazolo nelle donne in gravidanza, come per la maggioranza dei farmaci. Nei pazienti con funzione epatica gravemente compromessa, i valori degli enzimi epatici devono essere monitorati regolarmente e in caso di un loro aumento il trattamento deve essere sospeso.
La diminuzione dell‘acidità gastrica, normale o provocata dai farmaci inibitori della pompa protonica come il Pantoprazolo, aumenta la quantità di batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Dunque, il trattamento con questi medicinali può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, come quelle da Salmonella e Campylobacter.
Durante il trattamento a lungo termine, specialmente quando questo supera il periodo di 1 anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare sorveglianza.
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