Tutti giorni qualcuno ci invita a cambiare alimentazione. A volte è un nuovo prodotto che la pubblicità dice benefico per la salute : bibite con fibre, yogurt con steroli vegetali, o con bacilli “necessari”. Altre volte ci viene consigliato di sostituire vecchi cibi con altri, presentati meno dannosi: yogurt “magro”, maionese “light”, bibite “0 calorie”.
Oppure importiamo da altre culture nuovi prodotti come la “soia” , adattandoli al nostro stile di vita. Ma queste rivoluzioni, in cucina hanno sempre successo?
Nostro pane quotidiano
Fino a una cinquantina di anni fa, in molti regioni d’Italia si mangiava pane bigio, integrale che a sera finiva nel brodo della minestra. Le proteine erano quelle di grano e legumi ( fagioli, ceci e lenticchie), ricchi anch’essi di fibre; poi verdure a volonta e per dolce stagione permettendo frutta di stagione. Insomma il pasto erà un carico di fibre, solubili e insolubili, che impegnavano l’intestino saziando a lungo.
Anche il tubo digerente funziona meglio, assobe zuccheri e grassi più lentamente e senza picchi glicemici che favoriscono diabete e obesità. Oggi il pasto tipo a ristorante, ma anche a casa prevede carne o pesce, salumi e formaggi, spesso frutta e verdura sono assenti, il pane è bianco e non manca il dolce supercalorico.
Le fibre? Sparite. E senza fibre l’intestino si impigrisce, e assorbe fino all’ultima caloria tutto quello che gli viene a tiro.
E allora ecco il rimedio: prima le pastiglie di crusca e ora le fibre della buccia di frutta o dei legumi inseriti in delle bevande alla frutta, che, la pubblicità racconta ” riducono il colesterolo” anche se poi la riduzione degli infarti è tutta da dimostrare.
Un cambio vantaggioso? I nuovi cibi light contengono solo una o poche sostanze aggiunte in sostituzione dei numerosi nutrienti e sostanze contenute nei cibi naturali come vegetali, frutta e legumi. Insomma ripetiamo l’errore fatto con le vitamine, che estratte da frutta e verdura, non solo non fanno bene, possono anche fare male
Cioccolato ok, ma solo amaro
Il cioccolato fa bene al sistema cardiocircolatorio per le sue proprietà antiossidanti: fatto pari a 170 il suo potere antiossidante, il vino rosso ha un potere di 22 e il succo di mirtilli di 12,6. Non il cioccolato al latte, però, è neppure quello bianco, che contiene grassi insalubri, ma il cioccolato nero: più nero è più antiossidanti contiene
Grassi buoni e cattivi
La margarina doveva evitare i grassi saturi del burro, dannosi per il cuore. Ma per dare ai grassi vegetali la consistenza “spalmabile” della margarina, questi vengono spesso modificati chimicamente ( idrogenati, e cosi fanno ancora più male dei grassi saturi, la loro eliminazione ridurebbe del 20-25% gli infarti; peccato che oggi come oggi i grassi idrogenati abbondano in quasi tutti i prodotti da forno.
Un’altra scelta rivelatasi inutile o controproducente è stata quella di togliere i grassi dai latticni e dalle salse creando versioni low fat o light. Anche per i grassi esiste infatti, come per gli zuccheri un sistema di comunicazione fra intestino e crevello: se si mangia magro si mangia di più e la lancetta della bilancia pende a destra.
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