Il termine Fitoterapia deriva dal greco phyton (pianta) e therapeia (cura) ed è assolutamente la prima forma di medicina impiegata dall’uomo. Si tratta quindi della cura e la prevenzione della malattia attraverso la somministrazione di medicinali a base naturale.
L’utilizzo di piante ed erbe medicinali a scopo terapeutico è noto e menzionato nell’antico Egitto, nei testi di cultura orientale di oltre 5000 anni fa, dai Greci e i Romani fino al giorno d’oggi.
Nell’attualità e sin dal 1986, la Fitoterapia è considerata a tutti gli effetti facente parte della medicina ufficiale o tradizionale.
I medicinali fitoterapicipossiedono principi attivi derivati soltanto dalle piante o da associazione di essi. La fitoterapia odierna trova le sue basi sul concetto della “attività terapeutica globale della pianta” secondo il quale nessun componente della pianta può ritenersi “attivo” o “inerte”. In questo modo, l’intera pianta medicinale è considerata una unità, nota come “fitocomplesso”, nella quale ciascun costituente ha una propria ragione d’essere nella struttura fisiologica della pianta stessa, ed svolge una certa funzione.Pertanto tutti i componenti della pianta, sia quelli che vantano un’attività farmacologica specifica, sia quelli privi di essa ma che possono variare l’assorbimento dei primi, collaborano nel determinare l’attività terapeutica complessiva della pianta medicinale.
Menzioniamo alcuni dei principi attivi più utilizzati in Fitoterapia:
Glialcaloidi: si trovano tra le sostanze più attive presenti in natura, e la loro azione si svolge anche a bassa concentrazione.
Iglucosidi:sono le principali artefici nel metabolismo dei carboidrati;formano zuccheroe sostanze che esercitano azioni terapeutiche in presenza di determinati enzimi.
Lemucillagini:sono polisaccaridi (un tipo di glucosidi) che aumentano il suo volume in presenza di acqua, trasformandosi in sostanze ad azione emolliente.
Lesaponine:ancora glucosidi ad azione emulsionante con diversi tipi di proprietà.
Itannini:sono composti che hanno delle proprietà astringente, capaci ad esempio di coagulare alcune proteine presenti nel sangue.
Ci sono però degli accorgimenti che bisogna rispettare per il buon utilizzo della Fitoterapia. Innanzitutto, i farmaci fitoterapici non devono essere assunti nelle donne in gravidanza o allattamento, e in casi di malattie cardiovascolari; inoltre, il suo utilizzo è sconsigliato nei bambini sotto i 2 anni d’età. In più, c’è una lunga lista di piante medicinali la quale assunzione è del tutto controindicata, perché si ritengono tossiche o potenzialmente tossiche.
Invece, altre piante vengono controindicate solo in casi di malattie particolari; ad esempio, alcune non devono impiegarsi se si stanno assumendo certi medicamenti, o se ci sono state malattie al fegato o ai reni; altre erbe medicinali invece non devono impiegarsi per lunghi periodi.
Per evitare rischi, ma anche per sfruttare tutte le proprietà medicinali delle piante ed erbe officinali utilizzando quella più adeguata per ogni caso in particolare, è sempre meglio chiedere al proprio medico curante prima dell’assunzione di questi farmaci fitoterapici.
“Ricordati che il miglior medico è la natura: guarisce i due terzi delle malattie e non parla male dei colleghi” Galeno.
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