Il té verde fa bene alla salute: lo dicono tutti. Questa bevanda d’origine giapponese merita da qualche anno l’attenzione dei ricercatori, medici, nutrizionisti e consumatori in generale. Pare che abbia più di un effetto benefico, e perciò da qualche anno si consiglia l’assunzione regolare di tè verde nella colazione, merenda o come spuntino. Il tè verde viene proposto come un vero e proprio generatore di bellezza, contro l’invecchiamento e contro l’obesità, a causa delle sue proprietà dimagrante e antiossidante.
Ma quanto è vero di ciò che si dice in giro riguardo questa bevanda?
Per rispondere a questa domanda, ci siamo messi a leggere alcuni studi scientifici che sono stati condotti con l’obiettivo di determinare i veri benefici del tè verde.
Il principale effetto positivo per la salute ha la sua origine nell’elevato contenuto in sostanze antiossidanti del tè verde, che difende l’organismo dai radicali liberi; quest’ultime sono molecole che provocanno danno cellulare, e che si incrementano in certe malattie e in generale con il passare degli anni, anche nelle persone sane.
Di preciso, il potenziale antiossidante è vincolato all’alto contenuto in catechine, circa un 20-40% del peso secco di questo tè. Tra queste molecole protettive, la più abbondante si chiama epigallocatechina gallato (EGCG) ed è principalmente famosa per aver dimostrato ottime proprietà antiossidanti ed antimutageniche: inibisce la produzione di cellule tumorali, che sono le responsabili del cancro. Ma non solo: l’EGCG riduce anche i livelli di colesterolo LDL (quello cattivo) e di trigliceridi, riducendo così il rischio di subire malattie cardiovascolari.
Riguardo quest’azione benefica sul cuore vogliamo menzionare uno studio in particolare, pubblicato sull’European Journal of Cardiovascular Prevention and Rehabilitation, secondo il quale le cellule endoteliali (quelle che rivestono le parete delle arterie, capillari e vene del sistema circolatorio), dopo l’assunzione di tè verde, hanno dimostrato di migliorare molto rapidamente le proprie funzionalità, prevenendo così la progressione dell’aterosclerosi. Nessun effetto, invece, è stato verificato nel gruppo controllo dello studio (cioè, un gruppo di persone alle quali veniva offerta acqua calda o caffè invece di tè verde). Secondo i ricercatori il merito sarebbe dei flavonoidi presenti nel tè verde, degli antiossidanti molto potenti.
Ma oltre a questa o altra molecola in particolare, la combinazione delle varie sostanze presenti nel tè verde ha un’azione antiossidante più potente rispetto ai singoli componenti, confermando l’ormai accettata teoria secondo la quale i fitocomplessi alimentari sono molto più attivi dei suoi componenti isolati e purificati.
Un altro studio, mirato a valutare gli effetti del tè verde sulla mortalità per cause cardiache, è stato condotto dai ricercatori della Tohoku University in Giappone, è poi pubblicato sul Journal of the American Medical Association. Secondo i risultati dello studio, il consumo di tè verde diminuirebbe il rischio di morte per patologie cardiovascolari del 26% negli uomini, e del 31% nelle donne.
In Giappone il tè verde è diventato praticamente la bevanda nazionale, e il suo consumo è molto diffuso: la maggior parte della popolazione ne beve di solito tre o quattro tazze al giorno; inoltre la dieta giapponese a base di riso bollito, pesce e soia contiene meno grassi saturi rispetto a quelle occidentali, e questo collabora nella riduzione dei rischi cardiovascolari.
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