Fino a poco più di un decennio fa circa essere vegetariani era un discorso che spesso e volentieri prendeva le pieghe del “fare moda”: mostrarsi sensibili ai problemi ambientali e animalisti nonché spirituali e salutari faceva spesso e volentieri parte del boom New Age e dell’Era dell’Acquario su cui si parlava spesso a sproposito e senza grande cognizione di causa. Tuttavia, come tutti i boom che si rispettino, era anche accompagnato da molta disinformazione, e spesso l’essere vegetariani poteva sconfinare con un’autentica cattiva alimentazione.
Per fortuna gli anni son passati e i veri interessati si sono documentati nel miglior modo possibile, senza contare che è aumentata anche da parte dei produttori la tendenza a dar vita a cibi il più possibile privi di proteine animali senza trascurare l’alto valore nutritivo del prodotto in questione.
Attualmente, i “fratelli d’Italia vegetariani” raggiungono il 10% della popolazione nazionale, e sembra che questo sia avvenuto ora grazie ad una maggiore sensibilizzazione etica nei confronti degli animali.
Bisogna tuttavia fare una distinzione tra due tipologie simili eppure diverse di diete che non toccano la carne: l’alimentazione vegetariana e l’alimentazione vegana. Nel primo caso la dieta in questione viene chiamata anche “lacto-ovo-vegetariana”, poiché elimina dall’alimentazione carne e pesce, ma è composta da uova, latte e derivati e, ovviamente, cereali, legumi, frutta e verdura. Nel caso dei vegani, invece, si rifiuta qualsiasi fonte di proteine animali, fossero anche, appunto, le uova ed il latte.
Motivazioni che spingono a diventare vegetariani
- Motivazioni di ordine salutista: eliminare i grassi saturi della carne diminuisce l’insorgere dell’obesità, del colesterolo, delle malattie cardiovascolari e di alcune tipologie di tumori.
- Motivazioni di ordine etico e animalista: cibarsi di carne e pesce vuol dire accettare un sistema in cui si producono vite negli allevamenti per ucciderli e cibarsene. Nel caso dei vegani, si rifiuta anche l’idea dell’allevamento come “prigione” per gli animali, e anche per questo si evitano le uova, il latte ed i suoi derivati.
- Motivazioni di tipo ecologico: mangiare carne fa male alla Terra, perché l’allevamento intensivo causa non pochi danni all’ambiente. Innanzitutto la presenza di allevamenti spesso causa disboscamenti selvaggi, fa consumare tantissima acqua potabile e si usano tantissimi antibiotici e farmaci vari negli allevamenti che non fanno bene né all’animale, né alla natura, né all’essere umano.
Aspetti positivi della dieta vegetariana
- Risulta ricca di glicidi, potassio e magnesio, importanti per il metabolismo energetico muscolare.
- Tende a spostare il pH del sangue verso l’alcalinità, e questo è importantissimo per gli sportivi poiché accelera in questo modo il recupero fisico.
- Si tratta di un’alimentazione con pochissimi grassi saturi e colesterolo, riducendo in questo modo i pericoli di malattie cardiache.
- Riduce i rischi di tumore dell’apparato digerente, poiché ricca di antiossidanti.
- Apporta un alto livello di fibre, e questo dà il via libero ad una buona regolarità intestinale.
Contro dell’alimentazione vegetariana
- La dieta vegetariana spesso è carente di ferro e proteine, anche se si potrebbe ovviare con un’integrazione sapiente e consigliata da un bravo nutrizionista di fiducia.
- Spesso i vegetariani tendono ad assumere un numero troppo elevato di fibre, e queste a loro volta riducono l’assorbimento di calcio e ferro.
L’unico consiglio che mi sento di dare a chi decide di diventare vegetariano è quello di consultare prima uno specialista di ampie vedute e aperto anche all’approccio non onnivoro, per cercare insieme la via migliore e strutturare uno schema alimentare variegato, sano e che apporti solo i benefici di una dieta vegetariana, annullandone gli eventuali problemi.
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